Da qualche anno a questa parte è stata implementata la differenziazione dei rifiuti per salvaguardare l’ambiente favorendo il riciclo. Ogni Comune ha, nel tempo, adottato misure diverse: dall’ecuosacco alla rimodulazione del ritiro rifiuti, passando per consegna sacchetti o contenitori.
Modalità varie, ma un obiettivo per tutti: aumentare la raccolta differenziata. Quindi ogni cittadino è coinvolto, anche se vive in condominio. E se si sbaglia, si paga una multa (solitamente al primo errore viene lasciato solo un avviso con la motivazione del mancato ritiro).
Ed è proprio da qui che sorge la domanda: chi paga la multa in condominio? La risposta è semplice: tutti i condòmini su base millesimale, anche se a commettere l’errore è stato uno (Trib. Roma, sent. n.3874 del 21 febbraio 2020.). Il che genera litigi, incomprensioni e battibecchi.
Tutto ciò porta a diverse riflessioni su quali azioni mettere in campo per evitare che si ripeta l’increscioso avvenimento; e, di solito, si chiama l’Amministratore che, naturalmente, non può mettersi a differenziare i rifiuti al posto degli inquilini, né, tantomeno, controllare chi butta cosa e dove.
Ciò che è tenuto a fare è ricordare, mediante apposita comunicazione, ai propri amministrati, cosa prevede la raccolta differenziata nel Comune di appartenenza e invitarli a rispettare quanto stabilito dalla legge. Inoltre può redarguire l’impresa che si occupa del giro sacchi, chiedendo una maggiore attenzione nel posizionamento corretto sulla pubblica via; ricordiamo, comunque, non è compito degli addetti alle pulizie smistare la pattumiera. Altrimenti, a cosa servono sacchi e bidoni colorati?
E se viene individuato il “colpevole”? Be’, in questo caso, il condominio può rivalersi sul singolo inquilino, chiedendo il rimborso. Ma è davvero raro che ciò accada.
In conclusione, per evitare multe e differenziare correttamente, un ultimo consiglio: almeno una volta ci siamo trovati tutti a pensare “ma questo dove lo butto?”; ecco, per scoprirlo, si possono “consultare” diverse applicazioni per smartphone messe a disposizione dalle singole Amministrazioni Comunali, come nel caso di “Junker”, oppure dalle società che si occupano della gestione dei rifiuti, come CEM DifferenziaTI.
Foto di Manfred Richter da Pixabay
Il trend di quest’anno è richiedere i tamponi anche se non obbligatori per legge, anche ad amici e parenti.
Con quale criterio si devono ripartire le spese condominiali tra affittuario e proprietario? Leggi il nostro articolo per saperne di più.