Little Story Telling – 21 marzo 1999: La vita è bella!
Perché la vita è bella! Quando la si assapora dopo un grande dolore, quando dopo una tragedia riesce ancora a farti l'occhiolino, quando davanti al dramma di un'umanità intera ci da la prova di quanto valga la pena di essere vissuta! E' il piccolo Giosuè in cima al suo carro armato che urla "Abbiamo vinto!" a darci la misura di tutto questo, il figlio di Guido Orefici, quel personaggio fittizio uscito dall'idea e dalla genialità di Roberto Benigni e protagonista del film "La vita è bella". Forse è anche per questo che quel salto dalla poltroncina rossa alla notte degli Oscar del 21 marzo del 1999, oltre a far sorridere e stupire, rende la misura di quanto la felicità si possa esprimere con la spontaneità del proprio essere, senza convenzioni, senza troppi cerimoniali. Così come la splendida Sofia Loren nel pronunciare il vincitore si lascia andare ad un accorato "Roberto!". Infondo l'oscar a Roberto Benigni, oltre che essere stato un orgoglio per il nostro paese, ha dato onore e merito ad un film che dalla trama alle musiche ha saputo emozionare e far riflettere.
Il film "La Vita è bella" è riuscito a raccontare il tema dell'Olocausto e il dramma degli ebrei attraverso una storia semplice, fatta di quotidianità e di amore, quello di Guido Orefici – ebreo - per una maestra, Dora, che lui epiteta subito come "principessa". E dall'unione dei due nascerà Giosuè, un bimbo sveglio ed intelligente, che dovrà crescere nei primi anni delle discriminazioni razziali fino ad arrivare alla deportazione in un campo di concentramento. Da lì la storia prende corpo, magia, papà Guido inventa un gioco: colui che sarebbe riuscito a non arrendersi avrebbe vinto un carro armato. Il film si conclude tragicamente, gli americani stanno per arrivare, Guido ordina a Giosuè di giocare a nascondino promettendogli che sarebbe tornato a prenderlo. Non sarà così, lui morirà poco dopo e quando la mattina successiva il lager viene liberato, il piccolo Giosuè potrà finalmente uscire allo scoperto. Un soldato americano lo prenderà in braccio facendolo salire sul suo carro armato, simbolo della vittoria.
Una narrazione come poche, una trama avvincente che tratta un tema delicato colorando tutto con la tipica vena poetica di Benigni e le splendide musiche di Nicola Piovani.
Il 21 marzo 1999 è la notte in cui Roberto Benigni ha portato all'Italia tre Oscar: migliore colonna sonora - Nicola Piovani - , miglior attore e miglior film straniero.
Giovanna "Amnesia" Leonardis per Global Story Telling
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