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La potatura è una tecnica colturale importante: favorisce infatti la crescita rigogliosa della pianta e la rende più forte di fronte agli attacchi di eventuali parassiti. Prima di procedere è necessario sapere però che, anche se vi sono alcune tecniche che si adattano a più varietà, ogni pianta richiede una specifica potatura. Vi sono inoltre alcune piante che non hanno bisogno di essere potate e altre ancora che non tollerano potature drastiche come il ciliegio e le conifere.
È possibile combinare insieme più tecniche di potatura: in generale, tra le diverse tipologie si distinguono quella naturale, di formazione, mantenimento e ritorno e le operazioni di spuntatura, speronatura e diradamento.
Come già accennato ai precedenti paragrafi, le tecniche di potatura sono tantissime e tutte con degli scopi ben precisi che si adattano a specifiche specie di piante. La tecnica principale della potatura delle piante consiste nell’eliminazione dei rami improduttivi. Nel caso in cui invece si va ad eliminare completamente alcune parti della pianta si parla di potatura di eliminazione.
La potatura naturale è quella più semplice e prevede il taglio netto di alcuni rami. È perfetta per alcune tipologie di alberi da frutta e piante ornamentali e, in genere, può essere praticata con una certa semplicità anche da chi non è un esperto. Eliminate i rami vecchi o spezzati, quelli irregolari e quelli che tendono ad incrociarsi. Un modo anche per migliorare l’estetica della pianta e darle una forma ordinata.
La spuntatura permette l’irrobustimento della pianta e favorisce lo sviluppo di nuove gemme sui rami.
La speronatura comporta invece l’eliminazione di una buona quantità di rami ma anche del numero di gemme: in quest’ultimo caso, soprattutto per favorire il risveglio delle gemme dormienti ed eliminare i germogli che entrano in competizione fra loro.
Questa tecnica di potatura favorisce il passaggio tra i rami dei raggi del sole, permettendo di ridurre, di conseguenza, il livello di umidità fra le foglie e limitando così l’insorgenza di eventuali attacchi parassitari. Il diradamento permette di ottenere benefici soprattutto se combinata ad altre tecniche di potatura.
La potatura di formazione deve essere praticata durante i primi anni di vita della pianta e riguarda sia le piante ornamentali che gli alberi da frutto. Eseguire una buona potatura di formazione facilita i successivi interventi di potatura di mantenimento. La potatura di formazione deve essere effettuata durante il periodo di riposo vegetativo: febbraio e marzo, in genere, i mesi migliori per eseguire questa operazione.
Come anticipato, con la potatura di mantenimento si mira a consolidare i risultati raggiunti con la potatura di formazione. Questa tecnica si basa su interventi abbastanza semplici per eliminare i rami che seguono un andamento irregolare, quelli spezzati o quelli che sono stati attaccati dai parassiti. La potatura di mantenimento può essere effettuata durante tutto l’anno: tuttavia è preferibile procedere durante la stagione primaverile.
La potatura di ritorno prevede l’accorciamento dei rami apicali delle piante, poco al di sopra del ramo più basso: questo impedisce la formazione di rami verticali che possono creare disordini vegetativi. Si tratta di una tecnica applicabile sia agli alberi da frutto che alle piante ornamentali.
Il momento ideale per procedere con la potatura delle piante è durante la fase di riposo vegetativo, in genere nei mesi di ottobre e novembre: la pianta avrà così la possibilità di rinforzarsi in vista della ripresa vegetativa primaverile. Procedere durante questo periodo che coincide con quello della caduta delle foglie, vi consente inoltre di vedere la forma esatta dell’albero e decidere come farla ricrescere.