E’ la prima fase della seduta di allenamento, ma per molte ragioni anche la più importante.
Il riscaldamento ha la funzione di preparare il nostro apparato locomotore al movimento in maniera ottimale.
Spesso però, vediamo che viene eseguito in maniera sbagliata o addirittura ignorato.
L’errore più comune che le persone fanno ancora oggi è di effettuare il riscaldamento solo con lo stretching statico. Questo è un ottimo esercizio, ma deve essere posto dopo l’allenamento.
Lo stretching statico mobilizza le articolazioni stimolando i legamenti ed i tendini intorno ad esse, ma non promuove sufficiente flusso di sangue nei muscoli per prepararli all’azione. In più, questo allungamento forzato prolungato rende i muscoli meno pronti alla contrazione e ciò non è ideale per chi, successivamente, deve eseguire degli esercizi intensi e veloci.
D’altro canto, fare solo una corsetta o dei saltelli sul posto è comunque un riscaldamento incompleto. Infatti si alza la frequenza cardiaca e si pompa più sangue nei muscoli, ma le articolazioni non vengono sufficientemente mobilizzate.
Quindi quale è la giusta metodologia per un efficace e completo riscaldamento motorio?
La risposta è IL RISCALDAMENTO DINAMICO ossia la giusta miscela di esercizi di mobilizzazione articolare attraverso vari momenti di stretching fatto in una ampiezza completa di movimento, (andando a reclutare una grande quantità di fibre muscolari) ed esercizi che aumentino la frequenza cardiaca facendo scorrere più sangue nei muscoli, (specialmente utilizzando le gambe).
La durata varia dai 5 ai 15 minuti a seconda della stagione e del tipo di allenamento che seguirà.
Nella pagina ONLINE WORKOUTS troverai un valido esempio di Riscaldamento Dinamico specifico: lo STRETCHING DINAMICO (con allegata scheda dettagliata degli esercizi).
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