Durazzo La “Taverna dell’Adriatico”

Durazzo La “Taverna dell’Adriatico”

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06/02/2019 Release by LIVING ALBANIA

In Sintesi

Durazzo è tra le più antiche città dell’Albania dal momento che le sue origini risalgono al VII secolo a.C.

La notizia

UN PO’ DI STORIA

Durazzo
fu fondata tra l’XI° ed il XIII° secolo a.C da abitanti proto-illiri,attratti dal clima favorevole.Succesivamente nel golfo antistante venne costruito il porto grazie al quale il centro abitato conobbeun rapido sviluppo.La città fu ricostruita da coloni greci nel 627 a.C.
Durante l’epoca romana fu nota ccome la “Taverna dell’Adriatico”.
Durazzo divvenne la località piu importante della costa occidentale dei Balcani nonché capoluogo della provincia del Nuovo Epiro,regione che comprendeva tutti i territori estesi tra i fiumi Mat e Vjosa.

Nel V secolo la città venne colpito da un violento terremoto che causò gravi danni e crolli. L’imperatore bizantino Anastasio I Dicoro, nativo di Durazzo, ordinò quindi la costruzione di un ippodromo e di un possente sistema difensivo che fece della città una delle più munite dell’intera regione.
Nel 548 gli Anti e gli Sclaveni cercarono di conquistarla ma fallirono nel loro intento. Durazzo fu l’unica tra le antiche città classiche della costa, come Apollonia e Butrinto, a non scomparire durante la crisi economica che colpì l’impero bizantino nel V secolo.

Nel 1501 Durazzo cadde definitivamente sotto la dominazione turca e venne ribattezzata Diraç.

Un caratteristico personaggio del secolo XV è stato Pietro Bianco, il quale, dopo aver fatto il pirata, si recò, pentito, in Italia dove fondò, tra l’altro, il Santuario di Santa Maria delle Grazie presso Forlì.

Con lo scoppio della prima guerra balcanica, nonostante la proclamazione dell’indipendenza albanese a Valona il 26 novembre, Durazzo fu occupata dai serbi. Immediatamente dopo l’annessione, le autorità di Belgrado istituirono la contea di Durazzo che includeva anche i distretti di Alessio, Elbasan,Scutari e Tirana. Con il riconoscimento della sovranità nazionale albanese da parte delle grandi potenze nel 1913 i serbi furono costretti a lasciare la città.

Il 7 marzo 1914 giunse a Durazzo il principe Guglielmo di Wied, primo sovrano del Principato d’Albania che fece della città la capitale del nuovo stato. Dopo la fuga del sovrano, Durazzo fu occupata dagli italiani nel 1915 che qui recuperarono i resti dell’esercito serbo in ritirata.
Il 29 dicembre dello stesso anno, nelle acque antistanti la città si verificò uno scontro navale tra la flotta dell’Intesa e le unità della marina austriaca. Tra il 1916 ed il 1918 Durazzo fu occupata dagli austroungarici che ne fecero una base navale.
Il 2 ottobre 1918 l’area del porto e del centro furono bombardate dalle navi dell’Intesa. Le truppe italiane presero il controllo della città il 16 ottobre dello stesso anno.

Nel 1920 il congresso di Lushnjë, proclamò decaduto il governo filo-italiano di Durazzo e spostò la capitale a Tirana.
Tra il 1928 ed il 1934 il porto venne ingrandito grazie all’afflusso di capitali italiani, mentre nel 1937 venne ultimata, su un’altura dominante la città, la villa del re Zog I. Il 7 settembre 1939, giorno d’inizio dell’invasione italiana dell’Albania, Durazzo venne occupata, dopo un breve scontro, da una colonna del Regio Esercito guidata dal generale Giovanni Messe. Durante l’occupazione italiana fascista, Durazzo fu uno dei principali centri logistici durante la fallita invasione della Grecia. Dopo la caduta del governo fascista, l’8 settembre 1943 iniziò l’occupazione tedesca. I tedeschi abbandonarono la città nel 1944.

Dal dopoguerra Durazzo è il centro della cantieristica albanese ed attualmente, dopo la caduta del regime, vanta un notevole sviluppo urbano e sociale. A seguito del crollo del regime comunista, il porto di Durazzo divenne una delle principali vie d’uscita dal paese per gli albanesi verso l’Occidente.

Cosa visitare a Durazzo?

L’anfiteatro

Situato proprio al centro della città,a pocchi passi dalla sede del Municipio,venne portato alla luce dall’archeologo Vangjel Toçi che ne libero alcun parti.Ad oggi solo la metà é stata portata in superficie.
L’anfiteatro ha una forma ellitica con un perimetro di 136m,e l’altezza di 20m.Unico di questo tipo in Albania e tra i piu grandi del mondo antico puo essere accostato a quelli di Pola e di Pompei.
Risalente al I°-II° secolo a.C. poteva contenere quindicimila spettatori e si ritiene che l’arena potesse ospitare  combattimenti impegnando fino a dodici coppie di gladiatori.Nel VII° secolo,dopo la caduta  in disuso del complesso,l’arena fu transformata in cimitero e una delle gallerie fu convertita in cappella, questa decorata con affreschi  e mosaici,ancora visibili.Durante il terremoto del 1273 l’anfiteatro subi pesanti dani.

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Le mura bizantine

Un autore del  VI° sec. d.C.,attribuisce all’imperatore bizantino Anastasio I la costruzione di tre cerchie di fortificazioni,ma oggi della terza cerchia non resta traccia.Esse sono costruiti in laterizi e malta con un perimetro calcolato in 4400m e un’altezza che in taluni tratti arriva ai 12 m.Alcune di queste sono decorate da croci e archetti in rilievo.
Alcuni dei mattoni della costruzione hanno bolli con il monogramma di Anastasio o Giustiniano,o simboli cristiani.
Dopo i dani causati dal terremoto del 1273,Angoini e Veneziani eseguirono lavori di riparazione .

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Il foro romano

Il foro e posto a ridosso dell’attuale piazza del Muncipio,e nel centro dell Durazzo anticho.Databile dai materiali ritrovati fra il IV° e il VI° sec.,presenta un colonnato circolare con un raggio di 18m che delimita uno spazio centrale pavimentato in lastre di marmo,in mezzo al quale si trova un basamento ottagonale a gradini ed un pozzo.
Nella sua parte di rapprezentanza pubblica,l’edifico e interamente realizzato in marmo greco proveninete dall’isola di Proconneso nel Mar di Marmara,qui importato da Anastasio  o Giustiniano.

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Le moschee

Sulla Piazza del Municipio sorge la moschea nuova costruita nel 1938 e ristrutturata tra il 1992 ed il 2006.A fianco della costruzione si trovano il centro culturale islamico e la scuola coranica.
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