I social network entrano sempre più nella catena del valore delle aziende italiane. Secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, attualmente il 38% delle aziende italiane dispone di un social network aziendalee il 15% di esse ricorre ai social nei processi di selezione del personale.
Questa tendenza riflette il numero regolarmente in crescita degli utenti che navigano online, soprattutto mediante smartphone, ma ad essa non corrisponde pienamente la capacità delle aziende di sfruttare al meglio l’enorme potenziale che i social network offrono. Se da un lato, infatti, queste piattaforme consentono alle aziende di creare reti sociali attraverso cuidialogare con i clienti, controllare le strategie della concorrenza e acquisire informazioni di supporto ad alcune funzioni aziendali, dall’altro ancora molte organizzazioni vivono i social come uno strumento di mera promozione piuttosto che di comunicazione.
Per comprendere meglio il contesto in cui vivono oggi le aziende e le opportunità che le piattaforme social offrono in termini di business, occorre dare uno sguardo ai numeri relativi alla partecipazione degli utenti online. In Italia il 90% degli internauti è attualmente iscritto ad almeno una piattaforma di social networking, con ben 26 milioni di utenti attivi suFacebook, di cui il 75% vi accede quotidianamente. Un terzo delle persone che navigano in rete nel nostro Paese condivide i propri pensieri su Twitter e un quinto di essi è presente su Instagram e LinkedIn. Il 35% e il 23% degli utenti iscritti rispettivamente su Instagram e Twitter vi accede almeno una volta al giorno.
In merito alle modalità di fruizione dei social network, la navigazione avviene prevalentemente da dispositivi mobile: circa l’80% degli italiani infatti accede da smartphone e tablet. Anche la pubblicità sui social network è in costante aumento, come dimostrano i circa 277 milioni a fine 2015, cifra corrispondente al 13% del totale dell’internet advertising.
Chiaramente non va tralasciato il potere che gli utenti riescono ad acquisire attraverso il passaparola che avviene sui canali social: il 90% dei consumatori si fida, infatti, di ciò che viene detto da altre persone; attraverso recensioni e racconti delle proprie esperienze, gli utenti possono fungere daambasciatori di un brand o di un prodotto. Per questo motivo le conversazioni online hanno un peso sempre maggiore per le aziende.
Nonostante questi numeri, ancora troppe aziende considerano i social network una piazza in cui tessere le proprie lodi. Il vero potenziale di queste piattaforme, però, viene fuori soltanto se esse vengono adoperate come luogo di scambio, come canali di comunicazione bidirezionale e dialogo con i propri interlocutori. “Abbracciare il social business significa creare spazi di collaborazione e valore” – spiega Stefano Mainetti, CEO di PoliHub, l’incubatore di startup del Politecnico di Milano – ma ancora pochi riescono a creare effettivamente valore aggiunto a partire dalla presenza e dall’attività della propria azienda sui social. È qui che le organizzazioni devono cogliere l’opportunità di creare relazioni vantaggiose, partendo dallo scambio di informazioni per arrivare alla creazione contenuti di qualità, che siano utili alla propria nicchia e offrano delle risposte alle domande della propria community. Solo creando valore per qualcun altro le aziende possono ottenere valore a loro volta, e soltanto mettendo a disposizione degli altri qualcosa di veramente interessante e utile è possibile catturare l’attenzione di un buon numero di utenti, fra i quali potrebbe esserci il partner o il cliente giusto.
A rendere più complesso il contesto vi è inoltre l’aumento di social network verticali – piattaforme fortemente focalizzate su specifiche tematiche – che vanno a ritagliarsi una fetta consistente di mercato. Si tratta di applicazioni di nicchia che attirano gli utenti per affinità a certi temi o per tipologia di interazione e formato di post, come avviene per Instragram e Pinterest. Ad oggi, poche fra queste piattaforme risultano di effettivo interesse per specifiche nicchie di mercato, tuttavia per il social business potrebbe rilevarsi di grande importanza integrare e valorizzare le community verticali nella propria strategia e facilitare il networking attraverso il mobile.
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